Chi dice Salento dice anche sapori autentici e profumi genuini di una tradizione che trae le sue origini in epoca antica. Un’identità culturale fortemente radicata sul territorio, che continua a tramandare di generazione in generazione l’amore per la terra e la passione per gesti semplici e naturali, come quelli con i quali venivano preparati i piatti tipici locali.
Oggi è ancora possibile ritrovare gli stessi sapori di una volta, soprattutto nei paesini dell’entroterra salentino, che specialmente nei mesi estivi (ma non solo) ospitano una moltitudine di sagre e rassegne enogastronomiche, al fine di promuovere la tipicità dei prodotti vinicoli, oleari ed agroalimentari del luogo.
Tra le più riuscite segnaliamo la sagra “de lu ranu” (del grano) a Merine, la sagra “de lu purpu” (del polpo) a Melendugno, la sagra “de la munaceddhra” (della lumaca) a Cannole, la “Marangiana” in festa (festa della melanzana) a Castrì di Lecce. Nel corso delle sagre è possibile assaggiare (per pochi spiccioli, tra l’altro) una moltitudine di pietanze tipiche che rappresentano l’eccellenza della produzione artigianale gastronomica, il tutto assistendo a vari concerti e manifestazioni organizzate per l’occasione.
Volendo restare in città, anche i numerosi ristoranti e le spartane trattorie leccesi offrono la possibilità di assaporare i piatti tipici più tradizionali come i “ciceri e tria”, le “sagne ‘ncannulate”, i “pezzetti di cavallo”, le “pittule”, il “polpo a pignata”, i “turcinieddhri” e molte altre ancora. Le migliori rosticcerie offriranno invece ottimi “rustici”, “calzoni” e – dulcis in fundo – sublimi “pasticciotti”.